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Ricci: come aiutarli a sopravvivere

Alcuni consigli per aiutare questi animaletti a sopravvivere alle tante insidie dell'ambiente urbano

Ricci: come aiutarli a sopravvivere
I ricci apprezzano una ciotola di acqua nel nostro giardino - Foto Pixabay

Il riccio è un animale selvatico che si è abituato a vivere, per svariati motivi, anche in ambiente urbano, in particolare nei nostri giardini: ambienti che spesso nascondo pericoli a cui il riccio non si è ancora abituato. Per questo, il nostro comportamento è importante: con qualche piccola attenzione, renderemo la vita più facile a questo simpatico animaletto.

• Innanzitutto, quando guidiamo in zone di campagna dobbiamo limitare la velocità, soprattutto la sera e la notte quando i ricci, come molti altri piccoli animali, si spostano.

• Se abbiamo un giardino, prestiamo attenzione alla presenza dei ricci e dei loro nidi: tosaerba e decespugliatori possono ferire a morte o mutilare i nostri piccoli ospiti.

• Poi, se abbiamo un giardino, per aiutare mamma riccia lasciamo sempre a disposizione abbondanti foglie e rametti indispensabili per la costruzione del nido. Un giardino troppo "pulito" piace solo a noi umani: i ricci si sentono a loro agio nei giardini soprattutto se sono variegati di flora e habitat.

• Non dimentichiamo di lasciare sempre una ciotola d’acqua a disposizione: un gesto che sarà gradito non solo ai ricci, ma tutti gli animali del giardino, impollinatori e uccellini inclusi. Meglio se la ciotola è posta rasoterra, con qualche rametto a "uso rampa", ideale per gli animali più piccini o le lucertole.

• ATTENZIONE: il latte per i ricci è tossico, così come tutti i latticini. Meglio non lasciarlo mai fuori, perché il riccio ne va ghiotto ma gli farebbe male.

• Attenzione anche ad altre "trappole ecologiche", come una rete o un tombino. Anche le piscine possono diventare una condanna a morte per i nostri animaletti selvatici: spesso vi muoiono annegati perché i bordi sono sempre ripidi e non riescono più a uscire, una volta caduti dentro. Se lo si scorge nuotare in difficoltà, meglio portalo fuori dall'acqua perché da solo non riesce ad uscire dalla vasca.

• Infine, anche i nostri amici a quattro zampe possono causare ferite ai ricci: se sentiamo il nostro cane abbaiare a lungo la notte, senza apparente motivo, è possibile che qualche riccio frequenti il nostro giardino. Cerchiamo di localizzare la tana e proteggerla dalle incursioni degli animali di casa.

• In ogni caso, se troviamo un riccio ferito o se ne vediamo vagare uno durante il giorno, è bene rivolgersi ad un CRAS, e seguire le loro indicazioni.

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Un riccio, col suo simpatico musetto appuntito

Tratto da: Paola Viviana Trovò, ‘L’estate del riccio’, su Piemonte Parchi

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